Eurax

A little something about you, the author. Nothing lengthy, just an overview.

IL REGIME RITIRA I SOLDATI DALLE STRADE

Rimosse inoltre le ultime barriere di sicurezza nelle strade, ma proseguono i rastrellamenti nella case.
Rangoon, Birmania

La giunta al potere nel Myanmar ha ordinato il ritiro della maggior parte dei soldati e degli agenti delle forze anti-sommossa che nelle ultime due settimane avevano presidiato le strade della vecchia capitale Yangon, già Rangoon, e delle altre principali città dell'ex Birmania. Rimosse inoltre le ultime barriere di sicurezza residue, montate nei giorni delle manifestazioni di piazza allo scopo di sbarrare il passo ai cortei di protesta, guidati dai monaci buddhisti. A Yangon sgomberate in particolare le zone circostanti le pagode di Shwedagon e di Sule, due tra i templi più importanti del Paese, che erano state l'epicentro dei raduni da cui avevano poi preso le mosse la marce per la democrazia. Lo hanno riferito testimoni oculari, secondo cui militari in circolazione ne restano, ma assai meno rispetto al recentissimo passato.
La mossa è interpretata comunque non come un cedimento del regime alle pressioni internazionali nè tanto meno come un gesto di apertura nei confronti dell'opposizione, quanto piuttosto come un segno della fiducia nel mantenimento della presa sul potere nutrita dai generali, guidati dal capo della giunta, Than Shwe; i vertici militari sembrano infatti sicuri di aver ormai stroncato le proteste, e convinti di non doverne affrontare di ulteriori, quanto meno non a breve scadenza.
Gli stessi testimoni, tutti rigorosamente anonimi, hanno affermato in effetti di continuare ad avere paura. In concreto, proseguono i rastrellamenti casa per casa alla ricerca di dissidenti, veri o presunti, e gli arresti arbitrari. Anche Internet, per alcuni giorni unica finestra del mondo sull'ennesima tragedia birmana, rimane oscurato; l'accesso al web era brevemente stato ripristinato due notti fa, in coincidenza con il coprifuoco che di fatto impediva in massima parte alla popolazione di raggiungere i pochi strumenti disponibili per servirsene: poi, all'alba, era ricominciato il black-out, onde strangolare sul nascere il flusso di fotografie, video e notizie via e-mail che hanno smascherato la sanguinosa repressione in atto, ufficialmente causa di non più di dieci morti ma, a seconda delle diverse fonti 'alternativè, costata in realtà un numero di vittime variabile tra diverse decine e, addirittura, alcune migliaia.

0 commenti:

Pergamon Journal - Alcuni diritti riservati

Creative Commons License Pergamon Journal is licensed under a Creative Commons 2.5 License.